Gioppino & i suoi fratelli

Gioppino & i suoi fratelli

Festival di Teatro di Figura e di Commedia dell’Arte

2a edizione

Bergamo, 24 febbraio – 1 marzo 2022

Il Carnevale è legato profondamente a tre aspetti della vita umana: la dimensione collettiva, istituzione sociale entro cui ci si riconosce e si può vivere; il grottesco, particolare dispositivo che scandisce i cambiamenti fisici della persona; la risata, atto liberatorio ed esorcizzante.
Durante il Carnevale non siamo folla indistinta bensì, complice la particolare percezione di spazio e tempo offerta dal sovvertimento, una totalità di individui che si organizzano diversamente dal quotidiano e, per questo, maggiormente consapevoli della propria identità e unità.
Il singolo si sente parte di una collettività nuova, libera e per nulla gerarchica. Abbandona gli attributi propri del censo e del collocamento sociale mediante l’uso di maschera e costume. Porta al trionfo gli aspetti secondari della vita su quelli primari. In ciò si può avvertire la ciclicità del tempo: un eterno susseguirsi di morte e rinascita che richiede un parametro nuovo per scandire le trasformazioni fisiologiche.
Tale dispositivo è il grottesco, ambivalente metafora propositiva e di negazione che, a sua volta, si risolve nella risata.
È in queste premesse che le Maschere della Commedia dell’Arte, se scrostate da patine estetizzanti, trovano la loro ragione d’essere. Arlecchino, Pulcinella e Brighella, esempi tra le più famose, sovvertono gli ordini costituiti, mostrano gli istinti e smascherano le nudità degli umani. Ne istintualizzano i bisogni primari e ne fanno corpi grotteschi con i quali provocare la risata collettiva e liberatoria, esorcizzante la morte e, sottobraccio con essa, si avviano al ballo in maschera della vita.

Luca Loglio

Locandina