Chi siamo

FONDAZIONE BENEDETTO RAVASIO & PROVINCIA DI BERGAMO

Museo del Burattino

All’ultimo piano del palazzo della Provincia di Bergamo, in via Tasso, si trova il Museo del Burattino di Bergamo. Alcuni tra i pezzi più significativi delle collezioni private di Bergamo e provincia restituiscono al pubblico un inedito sguardo sull’identità e sulla tradizione bergamasca.

Il Museo del Burattino, aperto nel luglio del 2019 per volere di Fondazione Benedetto Ravasio con la collaborazione della Provincia di Bergamo, ha l’obiettivo di creare non solo un luogo centrale per la conservazione, la ricerca, la vivificazione e la promozione del Teatro di Figura in generale e dei burattini d’ambito bergamasco in particolare, ma di istituire una prossimità culturale e familiare tra la collettività il patrimonio che le appartiene, e nel quale può ritrovarsi e rispecchiarsi.
Importanti, nel processo di conservazione e di trasmissione del patrimonio burattinaio bergamasco sono i collezionisti. Loro, eredi di burattinai, appassionati, storici o Istituzioni sono i co-fondatori morali del Museo del Burattino.
Per restituire la complessità di questo patrimonio l’impianto museologico è di tipo tematico: un intreccio di storie fatte di uomini e donne, di professioni e mestieri, di Teatro, di Storia, di fantasia e di realtà che trova plastica e vivida rappresentazione nei burattini esposti all’interno delle sei sale del Museo.
Inoltre, il Museo, affinché possa adempiere in efficiente ai propri impegni sociali e culturali, si compone non solo di uno spazio dedicato alle collezioni permanenti, ma anche di uno dedicato alle mostre, di una biblioteca e di un centro archivio.

Numi tutelari del Museo sono Giuseppina e Benedetto Ravasio, burattinai e interpreti del processo di modernizzazione del Teatro dei Burattini bergamasco.

La Fondazione Benedetto Ravasio

La Fondazione, costituita nel 1993 dalla famiglia e da alcuni amici di Benedetto, nasce per preservare il patrimonio e l’eredità artistica di Ravasio, grande burattinaio bergamasco, scomparso nel 1990.
Benedetto Ravasio, alla fine degli anni ’40 decide, insieme alla moglie Giuseppina Cazzaniga, di intraprendere, da professionista, l’arte del burattinaio grazie alla guida di Luigi Nespoli.
Diventa l’erede di una tradizione popolare che contribuisce a svecchiare, adeguandola ai tempi moderni e esportandola al di là dei confini provinciali.
È scultore, musicista, cantante, pittore, drammaturgo e vive la vita del burattinaio in modo totale e completo, come vuole la tradizione.
La moglie, affettuosamente soprannominata Pina, scompare nel 2015. È, anche lei, figura di grande rilievo: si dedica con passione e amore alla sartoria e a dar voce, in baracca, ai personaggi femminili.
La Fondazione inizia le sue attività sotto la guida di Miriam Ravasio, scomparsa nel 2002, oggi la Fondazione è presieduta dall’Arch. Sergio Ravasio, ultimo figlio di Benedetto e Pina.